Zero 1960 2016 Gencay Kasapci

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Zero 1960 2016 Gencay Kasapci

Zero  è un movimento artistico d’avanguardia nato con lo scopo di risollevare l’ambiente depresso dalla seconda guerra mondiale con la creazione di un clima più entusiasta e positivo e con un nuovo dinamismo di  luce nell’arte. Zero è un movimento dove gli artisti si esprimono da  zero a classico, sondando ogni direttrice possibile per il  post-guerra. Zero nasce nel 1957 con le attività   Heinz Mack e  Otto Pienne di Dusseldorf e ha continuato a diffondersi attraverso artisti come Yves Klein, Daniel Spoerri, Gunther Uecker e Tinguely . Heinz Mack, con le sue opere  ha incrementato nel movimento tecniche ed impiego di materiali:  tela in bianco e nero e alluminio, acciaio inox, plexiglass,  schiuma, realizzando effettivamente un modo  nuovo di pensare applicato alla sua arte con dinamiche innovative. Gli artisti che preferiscono partire da zero come una via d’uscita dalla cultura tedesca che ha perso la sua essenza nel periodo bellico avvicinano le loro opere ad un mondo in bianco e nero, separando le loro tele e le loro reazioni, con le  creazioni,   attraverso un diverso impiego della luce, senza limitarsi a dipingere la luce stessa. Questo movimento  iniziato in Germania dopo la seconda guerra mondiale, ha presentato i suoi effetti  in primo luogo in Europa, poi in America e quindi in Giappone e ha creato una rete internazionale d’arte. Zero  è visto come una manifestazione di colore, stupore e individualità  mantenendo negli anni i principi e gli  effetti  come uno dei movimenti più importanti dell’arte mondiale. Zero ha stabilito una forte rete dal punto zero in cerchi concentrici con le sue mostre, la critica e gli artisti  si è diffuso  in Francia con Arman, Jean Tinguely e Yves Klein, in Spagna con Antoni Tapies, in Australia con Arnulf Rainer, in Italia con Lucio Fontana, Piero Manzoni , Turi Simetri e Agostino Bonalumi e ha continuato a diffondersi in America con Gesù Rafael Soto, Luis Tomasello e Almir MAVIGNIER. “Le espressioni artistiche degli Anni ’50 avevano creato in Europa un ambiente contaminato da flussi di pensiero molto diversi tra loro. In questo clima confuso e continuamente bombardato da nuovi impulsi di pensiero nasce la voglia di silenzio, il desiderio di azzeramento. Ed è proprio da questa forte esigenza che a Dusseldorf  nacque il Gruppo Zero. Nella rivista del gruppo, creata nel 1958, Piene spiegò come “Zero” fosse un termine scelto per l’intenzione di ripartire da capo, azzerando tutte le esperienze artistiche conosciute fino a qual momento per creare silenzio e purezza. «Zero è silenzio. Zero è inizio. Zero è rotondo. Il sole è Zero. Zero è bianco (…) Zero è l’occhio. La bocca. Il buco del culo (…) oro e argento, rumore e vapore. Circo nomade. Zero. Zero è silenzio. Zero è inizio. Zero è rotondo. Zero è Zero», così scriveva Otto Piene nel 1963. Lo spettatore quindi non è tenuto a capire l’opera, né a leggerne la descrizione di un sentimento dell’artista, ma diventa parte attiva, è spinto a scoprire l’oggetto attraverso diversi punti di vista che ne modificano l’essenza. Gli aderenti al Gruppo Zero inizialmente producono opere monocrome, segno di pulizia e azzeramento e l’anno della nascita del Gruppo Zero coincide anche con l’anno della creazione dell’“International Klein Blue”, il tono di blu con il quale Klein, diventato esponente importantissimo per il Gruppo, realizzava le sue pitture monocrome.” Movimento Zero si è sviluppato   nutrendosi di alcuni fattori fondamentali di arte moderna  e ha tenuto mostre con il contributo degli artisti di molte parti del mondo. Il movimento è ancora oggi influente e molti Zero artisti che usano elementi come la meccanica, il colore, la luce, l’ottica continuano le loro carriere indipendenti. Questo movimento  è influente ovunque ed è stato introdotto  in Turchia da Gencay Kasapçı che ha operato in Italia con i maestri fondatori di Zero. Dopo la laurea Accademica, Genkay ha proseguito la sua vita artistica  ad Ankara e Istanbul, successivamente, nel 1959, la troviamo a Firenze. In quegli anni inizia  il suo lavoro con opere astratte ed inizia la partecipazione alle   alle mostre del gruppo ZERO firmandosi Gencay. Il nome di Gencay Kasapçı è presente su invito di ZERO nella mostra dal titolo “avanguardia “ del 1966 con  Heinz Mack, Yves Klein, Otto Piene, Günther Uecker ma  già era presente  a Milano nel 1962, con artisti che hanno contribuito a rafforzare l’anima del gruppo ZERO, come Tinguilly e Lucio Fontana. Gencay Kasapçı vive  in Turchia  e ad Istanbul ci presenta tutto il  percorso, che, dalle grandi mostre con i Maestri ZERO l’ha portata ai giorni nostri  ‘Zero 1960-2016’